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Lupo e grandi carnivori nelle montagne italiane – Vicenza 06/04/2019

Lupo e grandi carnivori nelle montagne italiane: “una giornata ricca di contenuti e di pacata discussione su temi molto caldi e spesso divisivi”

Oltre 200 partecipanti alla giornata di sabato 6 aprile a Vicenza, tra cui 160 soci CAI provenienti da ben 43 sezioni diverse e 8 regioni italiane.

Sabato 6 aprile 2019 a Vicenza, nella suggestiva cornice del Teatro San Marco si è svolto come da programma il 5° Convegno Nazionale/giornata di studio organizzata dal Gruppo Grandi Carnivori del CAI.
Oltre 200 i partecipanti, tra i quali 40 persone erano dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Vicenza (per loro il convegno era valido anche come credito formativo),  160 soci CAI provenienti da ben 43 sezioni diverse e 8 regioni italiane.

Erano presenti inoltre rappresentanze dei Carabinieri Forestali di Vicenza (guidati dal Colonnello Paolo Colombo), alcuni rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, della Polizia Provinciale di Belluno, delle associazioni coinvolte nel convegno (LAV, Legambiente, WWF), oltre che alcuni allevatori (Salvaguardia Rurale Veneta) e rappresentanti di Federcaccia.

La giornata aveva l’obiettivo ambizioso di mettere attorno ad uno stesso tavolo una nutrita rappresentanza delle categorie e delle associazioni direttamente coinvolte nel difficile percorso di accettazione verso il ritorno dei grandi carnivori, in primis verso il ritorno naturale del Lupo.

I lavori si sono aperti come da programma con l’introduzione e i saluti portati dal Presidente del Gruppo Regionale del CAI Veneto Francesco Carrer, che li ha estesi anche da parte del Presidente Generale Vincenzo Torti, impossibilitato a presenziare all’evento.
Sono seguiti poi i saluti del referente Nazionale del Gruppo Grandi Carnivori del CAI Davide Berton (realtà organizzatrice del convegno) e del Presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e dottori Forestali della Provincia di Vicenza, Domenico Maltauro. [GUARDA IL VIDEO]

Successivamente il convegno è entrato nel vivo – condotto in modo brillante dal naturalista Filippo Zibordi – con la relazione del biologo e naturalista Enrico Ferraro che ha presentato un excursus per aggiornare sull’attuale presenza e status dei grandi carnivori in Italia, con particolare riferimento al nord-est. [GUARDA IL VIDEO]

Subito dopo è stata la volta del CAI, con Davide Berton, che ha presentato in un intervento istituzionale, ma non privo di riflessioni e indicazioni, come il CAI si approccia, affianca e contribuisce al complesso percorso che vuole arrivare ad una coesistenza tra natura e interessi dell’uomo.
Oltre alla posizione ufficiale del Sodalizio – che valuta con favore il ritorno dei grandi carnivori nel territorio montano italiano – è stato spiegato come il Sodalizio si sta approcciando al fenomeno in atto, attraverso atteggiamenti moderati e maturi, basando la sua azione su una informazione laica, priva se possibile di influenze dettate da ideologie o volontà politiche. Il CAI chiede con forza che tutti, dai semplici soci alle persone comuni, sino a chi ha le competenze ed il ruolo per prendere le decisioni sulla questione, maturino una posizione equilibrata abbandonando le barricate che ormai si moltiplicano a partire dalle discussioni da bar per proseguire ancor più violente nel mondo dei social media, ma anche a livello politico. Auspica si assumano comportamenti, atteggiamenti e decisioni adeguate e rispettose di tutti e che possano realmente contribuire alla coesistenza e disinneschino atteggiamenti faziosi e continui scontri controproducenti. [GUARDA IL VIDEO]

Dopo il CAI è stata la volta del WWF con Carmelo Motta, referente veneto della rete Grandi Carnivori WWF Italia, che ha presentato un intervento articolato e dai toni moderati, introducendo l’importante concetto della valutazione del rischio e la necessità di agire di conseguenza con progetti lungimiranti e obiettivi finalizzati a questo aspetto, evitando di moltiplicare azioni vuote e spesso polemiche. Ha poi illustrato gli interessanti progetti portati avanti positivamente dal WWF in altri paesi europei ma anche in Italia ove è presente il Lupo. [GUARDA IL VIDEO]

La mattinata è proseguita con ritmo serrato con l’intervento di Stefano Raimodi, coordinatore ufficio aree protette e biodiversità di Legambiente Nazionale. Anche in questo caso un intervento denso di contenuti, moderato e che come per il WWF ha messo in luce anche come sia inutile incaponirsi sulla proposta dei prelievi di esemplari, ritenendo invece più opportuno affrontare le sfide che la complessa situazione ci mette di fronte attraverso la prevenzione. [GUARDA IL VIDEO]

Dopo la pausa caffè, sulla stessa linea dei precedenti – con altrettante riflessioni articolate, molto interessanti e profonde, oltre che con esempi concreti e anche qualche stoccata alla politica regionale – è stato l’intervento di Massimo Vitturi responsabile area animali selvatici della LAV. [GUARDA IL VIDEO]

L’intervento successivo ha visto sul palco il mondo degli allevatori con l’associazione Salvaguardia Rurale Veneta, prima con l’intervento di Enrico Beltramini, che ha portato l’esperienza personale di allevatore e della giornata tipo di chi fa questo duro lavoro, sviscerando alcune importanti problematiche che la montagna mette davanti rispetto alle proposte che vengono avanzate per poter contenere le predazioni. Alle spalle del relatore venivano proposte una carrellata di foto e video di predazioni da parte del lupo verso ovini e bovini, questo per enfatizzare quanto veniva da lui enunciato. Subito dopo anche Silvana FasoliÂsempre di Salvaguardia Rurale Veneta ha presentato una serie di dati e di numeri rispetto alle predazioni, ai costi che ne derivano e delle problematiche che gli allevatori si trovano ad affrontare. Il tono dell’intervento, seppur molto crudo per le immagini mostrate, è stato in linea con il clima pacato della giornata ed ha senz’altro contribuito a meglio spiegare quali siano i problemi che chi vive in montagna di allevamento si trova ad affrontare all’arrivo del lupo e la complessità della situazione. [GUARDA IL VIDEO]

La lunga mattinata si è poi conclusa con l’intervento di Manuel Benincà capo area ambiente e territorio di Coldiretti Veneto, che con pacatezza ma decisione ha espresso la posizione di Coldiretti Veneto e pur nella prospettiva di trovare una strada per la convivenza ha denunciato l’urgenza di trovare una soluzione per non mandare in ulteriore affanno il comparto della zootecnia montana con tutto l’indotto che ne deriva. [GUARDA IL VIDEO]

Ha chiuso la sessione mattutina Alberto Colleselli per Federcaccia Veneto, con un intervento molto preciso che è andato a ribadire come il mondo venatorio – seppur con preoccupazione, soprattutto per il comparto dell’allevamento in montagna – non sia contro al ritorno dei Grandi Carnivori, ribadendo inoltre come sia importante sottolineare anche da parte dei cacciatori che il ritorno del lupo sia naturale. Durante la relazione poi ha toccato alcuni punti dove il mondo venatorio – da lui rappresentato – chiede un abbassamento di un gradino della massima tutela oggi riservata al lupo e come sia importante uscire dal tabù del prelievo di qualche esemplare per regolare le problematiche locali, precisando su questo punto specifico, come i cacciatori non siano interessati ad essere protagonisti dell’eventuale prelievo, anzi, nel caso questo dovrà assolutamente essere effettuato e deciso dagli enti preposti.
Relazione ricca quindi di elementi sulla carta divisivi, ma che è stata affrontata con estrema moderazione ed argomentando ogni richiesta avanzata. [GUARDA IL VIDEO]

Dopo la meritata pausa pranzo, gli intervenuti hanno affrontato, numerosi e sempre molto interessati, la sessione pomeridiana, aperta da Paolo Molinari, ricercatore e tecnico faunistico di comprovata fama ed esperienza a livello nazionale ed internazionale, che nella sua appassionata relazione ha incalzato con ritmo crescente il pubblico proponendo numerose riflessioni anche molto forti; evidenziando come purtroppo il modo accademico e chi realmente ha i numeri per parlare e redigere le proposte che poi devono essere recepite dalla politica siano invece sempre più messe in discussione da innumerevoli esperti o pseudo esperti, che nel tavolo del confronto e della discussione valgono tanto quanto chi da decenni e con comprovata competenza ed esperienza in campo scientifico lavorano nel settore.
Questo aspetto porta spesso la politica – che da sempre è sensibile alle dinamiche relative ai voti e quindi alla leadership più che alla sostanza – a non decidere o a dare credito alle richieste dell’opinione pubblica e di fatto lasciando in mano le sorti della gestione e conservazione di questi importanti animali alla guerra tra fazioni. Sono seguiti molti altri ragionamenti molto piccanti, ma senz’altro molto importanti che sicuramente hanno dato la possibilità di riflettere agli intervenuti sulla situazione in cui ci troviamo oggi. [GUARDA IL VIDEO]

Penultima relazione da parte del veterinario Mauro Bruno, dell’ASL TO3 ed esperto di grandi carnivori, che ha presentato quanto è stato fatto e si sta facendo nella provincia di Torino, in particolare nell’ ASL TO3, dove a distanza di circa 20 anni dalla ricomparsa del lupo si è lavorato molto, ottenendo anche dei buoni risultati, ribadendo quanto enunciato da quasi tutti i relatori e precisamente la necessità di un coinvolgimento di tutti e di una discussione seria che miri a trovare realmente delle soluzioni alle problematiche a partire dall’istaurare un rapporto solido e di fiducia tra istituzioni ed allevatori. [GUARDA IL VIDEO]

La chiusura dalla sessione pomeridiana è stata affidata ad un intervento istituzionale curato per l’ISPRA da Paola Aragno, che ha esposto quali sono le tutele a livello internazionale, nazionale e locale a cui sono sottoposti i grandi carnivori e le azioni di monitoraggio coordinato che ISPRA sta predisponendo per il lupo in modo da poter avere in futuro dei dati certi, coordinati ed uniformi sulla presenza della specie in Italia. Alcuni cenni sono poi stati fatti sul recente testo del piano di conservazione del Lupo. [GUARDA IL VIDEO]

A seguire la tavola rotonda, con tutti i relatori della giornata, che hanno risposto alle numerose domande del pubblico arrivate direttamente o attraverso la bella idea di lasciare un numero di cellulare a disposizione per avanzare le domande via WhatsApp, così da dare libertà a tutti di partecipare al dibattito.
La tavola rotonda è stata molto positiva e di sostanza, con toni pacati e rispettosi, cosa che ha caratterizzato tutta la giornata. Ne è uscita una discussione costruttiva, che ha evidenziato in primis l’urgenza che la politica si riappropri del suo ruolo e che abbia il coraggio di prendere decisioni serie e lungimiranti, abbandonando le sirene dei voti ma accompagnando com’è necessario questo processo delicato con, competenze e tempestività per evitare che tutto sia poi affrontato con confusione, con scelte dettate dall’urgenza, dall’emozione e spesso affidate involontariamente agli umori opposti delle fazioni pro o contro i grandi carnivori. [GUARDA IL VIDEO DELLA TAVOLA ROTONDA]

Per concludere, ringraziando tutti i soci presenti, e soprattutto quelli che si sono messi a disposizione per curare gli importanti ed impegnativi aspetti organizzativi e logistici senza dimenticare le realtà patrocinanti (CAI Veneto, CAI Friuli Venezia Giulia, CAI Sezioni Vicentine, CAI Comitato Scientifico Veneto Friulano e Giuliano, CAI Commissione interregionale TAM VFG, Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali), possiamo dire che la giornata è stata davvero positiva ed ha sicuramente raggiunto gli obiettivi che il Gruppo Grandi Carnivori si era prefissato, portando alla luce – come previsto – l’estrema complessità della situazione, ma anche la conferma che se si affrontano questi temi con apertura mentale, rispetto degli altri, senza preclusioni e preconcetti la strada, seppur difficile, pare percorribile e la meta raggiungibile.
La palla ora a chi realmente ha il ruolo per decidere.

Gruppo Grandi Carnivori Club alpino italiano

 

[GUARDA TUTTI I VIDEO DEL CONVEGNO]

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